I rendimenti maturati sono tassati con un'aliquota agevolata del 20% (12,5% per i titoli di Stato) anziché dell'ordinaria pari al 26%.
Le obbligazioni sono titoli di debito che vengono emessi da società private o da Stati al fine di reperire liquidità sul mercato. Chi le emette chiede un prestito che si impegna a restituire a scadenza con gli interessi maturati. È possibile classificare le obbligazioni in base al tipo di tasso di interesse che corrispondono (fisso o variabile) o in base alla loro struttura (convertibili, subordinate, ecc.). Per valutare il rischio dell’obbligazione si utilizza il rating: più affidabile sarà l’emittente dell’obbligazione, minore sarà il rischio e il rendimento
Le azioni sono titoli rappresentativi delle quote di capitale di una società. Chi acquista titoli di capitale diventa socio della società emittente, partecipa al rischio economico della stessa, ha diritto a percepire il dividendo sugli utili conseguiti. Conferiscono al possessore specifici diritti (di voto, di impugnativa delle delibere assembleari, di recesso, etc…).
Il rating è un indicatore che definisce l’affidabilità finanziaria di uno Stato o di una società privata che emette obbligazioni. È costituito dai giudizi formulati dalle agenzie di rating (società esterne e indipendenti) sulla base delle capacità di questi enti di saldare o meno i propri debiti. Viene espresso secondo una scala di valori alfabetica che varia in base alla società che emette tale giudizio.
Gli investitori decidono in quali strumenti finanziari investire sulla base dei rating formulati dalle agenzie. Un rating che giunga fino al limite minimo della tripla B (BBB) viene considerato un “investment grade”, cioè un investimento relativamente sicuro sul quale gli investitori istituzionali possono indirizzare i propri capitali. Al di sotto di questa soglia un titolo acquista una rischiosità troppo elevata e perciò in genere le obbligazioni con un rating inferiore a BBB vengono chiamate “speculative”. Bisogna infatti osservare che tanto maggiore è il rischio che un investitore corre nell’acquistare un’obbligazione, tanto maggiore è il tasso d’interesse che questa paga. Per questo motivo i titoli più rischiosi sono anche i più redditizi.
I contratti derivati sono strumenti finanziari il cui valore dipende (deriva per l’appunto) dal valore di titoli o variabili sottostanti. Possono pertanto essere costruiti su azioni e obbligazioni, tassi di interesse e valute, beni reali (grano, etc…), altri tipi di variabili (stati atmosferici, etc…).
Gli OICR sono gli organismi collettivi del risparmio. In particolare si tratta di fondi comuni di investimento e società a capitale variabile (sicav) il cui patrimonio viene investito in strumenti finanziari.
Per volatilità si intende la variabilità dei prezzi del titolo intorno al suo valore medio in un determinato arco temporale. La volatilità può essere considerata un indice di rischio degli investimenti: maggiore è la volatilità, più alto è il rischio. Al contrario, una minore volatilità indica investimenti più sicuri.