Ecco un piccolo estratto delle Considerazione del presidente Covip.
Il totale degli iscritti alla previdenza complementare a fine 2020 è di 8,4 milioni, il 2,2 per cento in più rispetto all’anno precedente. In percentuale delle forze di lavoro, il tasso di copertura si attesta al 33 per cento. A tale numero di iscritti corrisponde un totale di posizioni in essere a fine anno di 9,3 milioni, comprendendo anche le posizioni doppie o multiple che fanno capo allo stesso iscritto.
I fondi negoziali contano 3,2 milioni di iscritti, quasi 1,6 milioni sono gli iscritti ai fondi aperti e 3,3 milioni ai PIP “nuovi”; poco più di 600.000 sono gli iscritti ai fondi preesistenti. Rispetto agli anni precedenti, nel 2020 si registra un rallentamento, seppur contenuto, della crescita degli iscritti per tutte le tipologie di forme pensionistiche. Nei fondi pensione negoziali l’incremento si è attestato al 2,9 per cento; nelle forme di mercato, è stato del 4,9 per cento per i fondi aperti e del 2,6 per cento nei PIP “nuovi”. Quanto al genere, gli uominisono il 61,7 per cento degli iscritti, essendo più rappresentati nei fondi negoziali (73 per cento) rispetto alle forme di mercato, nelle quali vi è un maggiore equilibrio tra i generi (rispettivamente, 58,6 per cento nei fondi aperti e 53,5 nei PIP). Rispetto alle forze di lavoro, il tasso di partecipazione delle donne è pari al 29,7 per cento contro il 35,5 per cento degli uomini. La distribuzione per età vede la predominanza delle classi intermedie e più prossime al pensionamento: il 51,6 per cento degli 6 iscritti ha età compresa tra 35 e 54 anni, il 31 per cento ha almeno 55 anni. Rispetto alle forze di lavoro, la partecipazione alla previdenza complementare dei soggetti under 35 è pari al 22,7 per cento, inferiore di quasi un terzo a quella delle fasce di età centrali (35-54 anni); anche la contribuzione è inferiore di quasi la metà.